Federica Carossi-Non ricordo l'inverno
Libri

Federica Carossi presenta “Non ricordo l’inverno”

Federica Carossi presenta “Non ricordo l’inverno” il 5 aprile alle 18 al Mondadori Bookstore di Genova Sestri Ponente in via Sestri 46.

Federica Carossi presenta “Non ricordo l’inverno”, il suo primo libro.

PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI POESIE “NON RICORDO L’INVERNO”

CON L’AUTRICE FEDERICA CAROSSI

Venerdì 5 aprile 2024 alle ore 18, presso Mondadori Bookstore di Genova Sestri Ponente, si terrà la presentazione del libro di poesie di Federica Carossi.

Si intitola “Non ricordo l’inverno” (Marco Saya Edizioni).

Per l’occasione il giornalista Claudio Gambaro intervisterà l’autrice milanese e durante l’evento Lucia Caponetto interpreterà alcune letture estratte dal libro.

Nella poesia di Federica Carossi, la città di Milano gioca un ruolo fondamentale. Non è solo lo spazio dentro il quale si muovono i versi, ma un vero e proprio sentimento.

La raccolta di versi è in realtà la storia di un grande amore, il dramma di una donna che si deve ricostruire da zero e che trova in sé la resilienza necessaria per fare fronte alle difficoltà della vita. 

“Non ricordo l’inverno” è un inno alla consapevolezza, per lanciare un messaggio importante: “Rinascere si può, sempre”.

Federica Carossi-Immagine copertina libro Non ricordo l'inverno
Federica Carossi-Immagine copertina libro Non ricordo l’inverno

La stessa autrice, Federica Carossi, commenta la sua opera così:

Il mio libro nasce da un’urgenza, le prime poesie sono state versi estemporanei trascritti alla meglio con le note del cellulare. Quando mi sono resa conto che tra loro correva un fil rouge, ho voluto dare alle parole un corpo organico e un senso diverso.

Ho scelto di raccontare. L’impianto della raccolta infatti è concettualmente narrativo, mi sono basata sui classici tre atti della storia. I primi due atti sono accorpati nella sezione L’entropia delle cose e il terzo atto corrisponde alla sezione Non ricordo l’inverno.

Mentre scrivevo avevo in mente un personaggio ideale, una donna. Che sono io, ma anche non più. Un simbolo. In questo senso ho cercato di uscire dall’elemento lirico, ho mescolato autobiografia ed elementi inventati per costruire una trama che oltrepassasse il ripiegamento su me stessa, volevo una poesia che potesse incontrare gli altri.

Secondo me questo è il punto di partenza per scrivere versi credibili. Quando chi li legge ci trova un messaggio o una parte di sé, allora la poesia ha raggiunto il proprio scopo”.

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