Parliamo di “Riflessi” di Luca Boero (Da scene di vita comune, quasi un giallo). Un romanzo surreale con riflessioni sulla natura umana.
Parliamo di “Riflessi” di Luca Boero, tutti i dettagli sul romanzo di recente pubblicazione.
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Al suo esordio letterario Luca Boero propone un’attenta analisi sull’esistenza e sull’umanità, un intreccio sviluppato su più piani in un dialogo interiore ed esteriore, camminando sul filo fra realtà e sogno. Non poteva che chiamarsi “Riflessi” (edito da Albatros) il romanzo dell’autore genovese che fra le pagine riflette e induce alla comprensione della realtà con un linguaggio articolato e ritmato, mentre sulle stesse pagine vengono riflesse immagini di vita, che siano esse più o meno surreali. Già, perché l’autore nella storia si fa osservatore e indagatore della verità dell’uomo attraverso considerazioni a dir poco visionarie e allo stesso tempo poetiche che lasciano viaggiare il lettore in una dimensione immaginaria, onirica.
Gli stessi personaggi del racconto si interrogano fra loro filosofeggiando e permettendo a Boero di condurre i lettori verso concetti astratti al di sopra del pensiero comune. Toni surreali dunque che ci portano verso una trama che, come suggerisce il sottotitolo, diventa “quasi un giallo” in cui chi legge si ritrova ad indagare irrazionalmente al fianco dei protagonisti.
Questa narrazione nasce come l’esigenza improvvisa dell’autore di dare forma al suo pensiero attraverso l’indagine, rivelandosi come una metafora che si apre al lettore come una riflessione sulla società contemporanea.
In tutto il romanzo troviamo citazioni musicali scelte fra musiche che hanno ispirato ed accompagnato nella vita Luca Boero (David Bowie, The Police, The Beatles, John Lennon fra gli altri).
“Riflessi – Da scene di vita comune, quasi un giallo” – Gruppo Albatros Il Filo
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LUCA BOERO
Nasce a Genova nel 1960 e vive tra Liguria e Romagna con la moglie Cristina. Informatico di professione è al primo tentativo letterario, un quasi giovane esordiente. Dopo tanti anni passati a scrivere in linguaggi che solo le macchine possono comprendere, all’improvviso e quasi per caso le sue dita si sono ribellate, hanno risposto al richiamo delle origini e sono tornate alla sorgente dei suoi studi di Liceo Classico. Ha scoperto un piacere inaspettato a scrivere frasi in italiano sulla stessa tastiera che per tanto tempo aveva parlato solo in codice. Come lui stesso ricorda, “IF è forse l’istruzione più utilizzata in ogni linguaggio di programmazione, ma è anche soprattutto una meravigliosa musica dei Pink Floyd. Si ascolta una volta e si capisce subito da che parte stare.”
