Eugenio Montale-100 anni di Ossi di seppia-Photo Credit: Ugo Mulas, Studia Rapido
Cultura

100 anni di “Ossi di seppia”

100 anni di “Ossi di seppia”. A Genova in arrivo una mostra fotografica per ricordare un testo poetico che ha segnato il Novecento.

100 anni di “Ossi di seppia”, la mostra per il centenario dal 9 maggio al 29 giugno 2025.

“Ossi di seppia” compie cento anni e li porta benissimo. Scritta nel maggio del 1925 Ossi di seppia è un’opera che ha cambiato per sempre il panorama della poesia italiana del Novecento.

A un secolo di distanza, quella voce inconfondibile, aspra e riflessiva, continua a parlarci, a sollevare interrogativi, a raccontare la condizione umana con una lucidità che non ha perso vigore.

La Liguria di Montale, con i suoi muretti assolati, le spiagge aspre e i paesaggi ruvidi, diventa il luogo simbolico di una riflessione profonda sul vivere e sul male di vivere.

Ed è proprio per celebrare questo legame tra poesia e terra che Genova dedica una mostra a questo importante centenario.

La mostra a Palazzo Ducale a Genova

Dal 9 maggio al 29 giugno 2025, Palazzo Ducale ospiterà Meriggiare pallido e assorto.

Eugenio Montale: 100 immagini per i 100 anni di Ossi di seppia, un’esposizione che unisce fotografia, letteratura e memoria in una reinterpretazione contemporanea.

La mostra, organizzata dalla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori in collaborazione con Palazzo Ducale, affida ai tre fotografi italiani Iole Carollo, Anna Positano e Delfino Sisto Legnani il compito di rileggere attraverso l’obiettivo i temi che percorrono la raccolta montaliana.

Oltre alle 99 immagini originali, saranno esposti anche appunti, diari, edizioni d’epoca e fotografie che raccontano il cammino poetico di Montale fino al Nobel del 1975.

Un viaggio che intreccia l’evoluzione personale e artistica del poeta con il paesaggio ligure e con il complesso rapporto tra uomo e natura.

IL PAESAGGIO LIGURE NELLA LIRICA DI EUGENIO MONTALE

La scelta di celebrare questo centenario con un linguaggio visivo sottolinea come Ossi di seppia non sia semplicemente una raccolta di poesie, ma una finestra sempre ben aperta sul nostro rapporto con il mondo.

Gli “ossi” che danno il titolo al libro, questi resti calcarei che il mare deposita sulle rive, evocano un’esistenza ridotta all’essenziale, ma capace di riflettere una verità universale: la vita è fatta di frammenti, di attese, di un perenne tentativo di varcare quel muro invalicabile tra ciò che desideriamo e ciò che possiamo davvero raggiungere.

Il paesaggio ligure, con le sue sterpaglie, il suo mare intravisto oltre le foglie, il caldo meriggiare vicino a un muro, diventa metafora della nostra condizione umana.

La poesia di Montale si fa concreta, ruvida e si lega agli oggetti del quotidiano per esplorare il senso di alienazione e la ricerca di un varco, di un momento di luce tra le ombre.

A rendere ancora più intenso questo anniversario ci sarà un programma ricco di incontri, itinerari montaliani all’aperto e approfondimenti realizzati in collaborazione con il Comune e l’Università di Genova.

Un’occasione per riscoprire non solo la poesia di Montale, ma anche il territorio che l’ha ispirata, la Liguria che continua a essere un crocevia di memorie, di storie e di paesaggi che parlano.

LA POESIA E QUEL FRAMMENTO DI INFINITO

Questo centenario è un invito a rileggere Ossi di seppia, a lasciarsi trasportare da quella lingua dura e disillusa. Una lingua che non cerca consolazione e che non rinuncia alla verità.

Eugenio Montale ci guida lungo un cammino di assoluta consapevolezza: la realtà non è mai pienamente accessibile, il tempo non si arresta, ma proprio per questo la poesia può ancora offrire un rifugio, uno spazio dove il pensiero può sostare, cercare un respiro e provare a intravedere, oltre il muro, un frammento di infinito.

Rosella Schiesaro


Photo Credit: Ugo Mulas, Studia Rapido

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