Bruno Santoro e Gianluca Vialli
Sport

Ciao Gianluca

Ciao Gianluca, un campione sempre sorridente

Ciao Gianluca. E’ chiaro che le prime parole sono per il campione che hai impersonato perfettamente, l’uomo dello stadio che sapeva infiammare il cuore di migliaia di persone, il trascinatore di una squadra che con te ha raggiunto un livello molto importante anche in Europa, quell’Europa così lontana, quell’Europa che si pagava in Lire.

Hai spinto al massimo, come solo tu avresti potuto fare, una squadra da media classifica fino alla vetta ed oltre, fino allo scudetto.

E qui arriva l’aspetto emotivo, gli anni ottanta hanno chiuso da poco la porta ed il futuro sembra porgerci solo cose buone.

Gli anni novanta, i locali genovesi pieni tutte le sere, la musica dal vivo e le discoteche che non chiudono mai, le macchine veloci, un lavoro sicuro e di conseguenza due soldi in tasca, senza tener conto che per molti di noi inconsapevoli, la sola ricchezza era quella di avere in quel momento venti o trent’anni.

Il Capodanno dello scudetto l’ho trascorso lavorando come D.J all’Overjoyed dove lo ha festeggiato tutta la squadra della Sampdoria compreso presidente, mogli e figli dei giocatori. Non immaginate quante persone fuori dal locale ad aspettare fino all’alba i loro beniamini.

Ero il D.J. più invidiato da mezza Genova, non me ne resi subito conto, ma una volta aperte le porte del locale all’alba, ho visto una marea umana che aspettava in via Cecchi e via Rimassa ed ho realizzato quanto fosse amata quella squadra.

Era quasi normale per me incontrare i giocatori perché lavoravo con Loana e Maurizio da un paio di anni, e quei campioni, ai miei occhi anche ragazzi coetanei, li vedevo spesso. Poi io sono tifoso dell’Inter quindi subivo meno il fascino della casacca blucerchiata.

Ed ora con poche righe voglio salutare te Gianluca, tra quei ragazzi, il più cordiale, simpatico e rispettoso allo stesso tempo. Non che gli altri non lo fossero, però sappiamo bene che se un giovane ottiene notorietà e denaro molto velocemente, se non ha una buona educazione di base, può perdere di vista il senso della misura e dell’umiltà.

Diciamo che a te questo non è accaduto, e nonostante i tuoi successi sportivi hai saputo tenere i piedi per terra e sei sempre stato molto disponibile con tutti.

Dico questo perché negli ultimi giorni rileggendo gli articoli sulla tua scomparsa, sentendo le impressioni della gente comune sul tuo conto, emerge un resoconto molto diverso dallo stereotipo tipico del campione.

Pelé un campione elegante, Maradona un genio ribelle, Cruijff il calcio totale. No, di te viene subito fuori l’immagine di un ragazzo che esprimeva con i suoi gesti semplici, spontanei, la gioia della vita, la bellezza del gioco.

E la gente che parla di te lo fa come se prima di un campione avesse perduto un amico. Questa è stata la tua grande forza, senza chiaramente trascurare quanto tu fossi grande come Calciatore, ma questo lo sanno tutti….

Ciao Gianluca sono Bruno Santoro allora il D.J. dell’Overjoyed, quello che metteva il pezzo degli YES, quello a cui chiedevi di lasciarlo fino all’assolo di batteria perché ti faceva uscire di testa.

La tua scomparsa mi ha riportato per qualche momento con la testa a quel periodo bello e lontano, e da ieri purtroppo, un po’ più lontano…

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